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Somewhere over the rainbow there’s a little terrace on the sea: Polignano a Mare


 19 Ago 2011   Scritto da Nunzia

Polignano a Mare è una piccola cittadina di origini antichissime, un borgo marinaro della Puglia orientale adagiato su uno sperone roccioso che si affaccia a picco sul mare Adriatico. La sua posizione geografica, oltre a renderla particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, l’ha fatta diventare, nell’arco dei secoli, uno strategico punto di traffico tra oriente e occidente, tra mare ed entroterra.

Assolutamente da non perdere la città vecchia, con le sue viuzze, fiori, botteghe, trattorie, con i suoi negozi di artigiani del legno, con la sua pietra bianca che fa da contrasto all’azzurro del cielo e al blu del mare. Un luogo che custodisce ancora oggi le tracce della dominazione romana: in quella epoca, infatti, Polignano a Mare era uno dei punti più importanti lungo la via Traiana che collegava Brindisi a Roma. Percorrendo il centro storico si arriva a balconate e terrazze a picco sul mare: uno spettacolo indescrivibile. Arrivarci via mare, in barca, permette di godere in pieno della bellezza di questa piccola cittadina. Inutile dirvi che per gli amanti della buona cucina è il posto ideale. Vi lascio alla visione delle foto, sperando di avervi intrigato a tal punto da voler visitare questo posto magnifico! Una piccola curiosità? E’ il paese natale di Domenico Modugno.







 

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A touch of blue and red lips: like a princess in an old castle


 09 Ago 2011   Scritto da Nunzia

Saturday afternoon I took these photos in one of my favorite locations: it is an old noble estate, cultural and historical testimony of past centuries. It’s a sumptuous fortified residence (including a bell tower and chapel, situated in the countryside of St. Basil, a small fraction of the town of Mottola, TA), which still survives to the weather and, unfortunately, to the abandonment, situated in a naturalistic and very suggestive scene, surrounded by ancient oaks and beech forests.
Unforgettable places but forgotten by everyone: by the Institutions, by the Superintendent, by the Region. Places of distant memories, where you can still breathe the scent of past centuries, the ancient mastery in handling the “tufo” Pugliese (a local stone), where it is possible to imagine the wisdom of skilled farmers, holders of millenary culture.
The walls, the rooms, the capitals, the massive staircases, of these old and historical houses, are an important opportunity to take a tourist route of great interest for several more unknown, but I hope that soon it could spread.
My love for architecture, and my address degree in Recovery and Restoration increase in me the desire to bring to light these unique wonders.
Unfortunately have not the permission to release other photographs of the house, but to make you realize how this century-old structures (and in some cases, thousands of years) are wonderfully beautiful, I will share the photos taken by me of another farm, smaller but no less important, which in 1400 was the site of an old oil mill, and also equipped with not only the chapel, but alsoa dovecote tower (one of the few examples in Puglia).

For the shooting I chose to wear one of my favorite dresses (even if I decided to wear it without a part which completed the dress, a “necklace” made in the blue plastic stones. I find it much more elegant. Obviously, however, I share a photo where you can view the dress complete with “necklace”), peacock blue, made of silk, and jeweled sandals studded with Swarovski crystals and heels 12 cm. I hope you can find interesting the post and both photos. Enjoy!Sabato pomeriggio ho scattato queste foto in una delle mie location preferite: si tratta di una antica tenuta nobiliare, testimonianza storica e culturale dei secoli passati. E’ una sontuosa dimora fortificata (compresa di torre campanaria e cappella, e situata nelle campagne di San Basilio, piccola frazione della città di Mottola, TA), che ancora oggi sopravvive alle intemperie e, purtroppo, all’abbandono, in uno scenario naturalistico di gran suggestione, circondata da querce secolari e boschi di faggi.
Luoghi indimenticabili ma dimenticati da tutti: dalle Istituzioni, dalle Soprintendenze, dalla Regione. Luoghi di memorie lontane, dove è possibile respirare ancora il profumo dei secoli passati, della antica maestria nel maneggiare il tufo Pugliese, dove è possibile immaginare la sapienza di abili contadini, detentori di una cultura millenaria.
I muri, le stanze, i capitelli, le imponenti scalinate, i locali di queste vecchie e storiche abitazioni, costituiscono un’occasione importante per percorrere un itinerario turistico di grande interesse, ancora per molti sconosciuto, ma che spero presto possa diffondersi.
Il mio amore per l’Architettura, e il mio indirizzo di laurea in Recupero e Restauro non possono fare altro che accrescere in me la voglia di riportare alla luce queste meraviglie uniche nel loro genere.
Purtroppo non ho il consenso di divulgare altre fotografie della dimora, ma per farvi rendere conto anche solo in minima parte di quanto queste strutture centenarie (e in alcuni casi, millenarie) siano meravigliosamente belle, vi allegherò delle foto scattate da me di un’altra masseria, più piccola, ma non meno importante, che nel 400 era sede di un vecchio frantoio, e anch’essa munita non solo di cappella, ma anche di torre piccionaia (è uno dei pochi esemplari presenti in Puglia).

Per lo shooting ho scelto di indossare uno dei miei abiti preferiti (anche se ho deciso di indossarlo senza una parte che completava l’abito, e cioè una “collana” in pietre blu. Lo trovo molto più elegante così. Ovviamente però vi allego una foto in cui potrete visionare l’abito completo di “collana”), blu pavone, in seta, e dei sandali gioiello tacco 12 tempestati di Swarovsky. Spero possiate trovare interessante sia il post, sia le foto. Buona visione!

 

 
 

I was wearing: Silk long blue dress Gattinoni;
Stuart Weitzman swarovsky shoes;
Damiani watch;
Salvini white pearl earrings;
Tiffany silver bracelet;
Mimì white gold and pearls bracelets.

                         
 
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Capcalera (Valencia): I’m in love with this place!


 18 Lug 2011   Scritto da Nunzia

Questo fine settimana ho approfittato del tempo libero a disposizione per andare in uno dei posti che amo di più di Valencia: Capcalera. E’ un luogo davvero magico, confinante con gli altrettanto bellissimi giardini del Turia. Qui è possibile fare una passeggiata in riva al lago, o affittare uno dei pedalò a forma di cigno, o ancora sorseggiare un buon bicchiere di vino in compagnia di amici. Inutile dire che la flora e la fauna presenti non deluderanno le aspettative: un profumo di fiori vi inebrierà, e la dolcezza dei piccoli paperotti o delle tartarughe marine vi cattureranno il cuore. Tappa obbligatoria per chi dovesse recarsi a Valencia.
Il momento più bello in cui andare? Al tramonto, senza alcun dubbio.*Una curiosità: volete sapere il prezzo complessivo di questo outfit? Soli trentanove euro, incredibile ma vero! Infatti il maxy dress l’ho pagato 33,00 euro, il cappellino l’ho comprato con uno sconto dell’80%, a soli quattro euro, e i sandaletti li ho comprati in un mercatino sul mare, giovedì scorso, pagandoli due euro. Mi piacevano così tanto che li ho presi anche neri!
(*Grazie alla dolcissima blogger Gemma, di Cheap is Chic

, per avermi dato questa idea sui prezzi e alla mia amica Monika Buczyńska per le foto!).



Last weekend I took advantage of the free time to go to one of the places that I love most in the city of Valencia: Capcalera. It’s a truly magical place, adjacent to the equally beautiful gardens of the Turia. Here you can take a walk on the lakeshore, or rent a swan-shaped pedal boats, or sip a glass of wine with friends. Needless to say that the local flora and fauna will not disappoint the expectations: a scent of flowers will fill yourself, and the sweetness of the little ducklings and turtles will capture your heart. It’s a must for those who will travel to Valencia.The best time to go? At sunset, without doubt.


http://www.flickr.com/photos/60673180@N06/5950213372/in/photostream
http://www.flickr.com/photos/60673180@N06/5949645473/in/photostream

http://www.flickr.com/photos/60673180@N06/5949662671/in/photostream

http://www.flickr.com/photos/60673180@N06/5950209750/in/photostream
http://www.flickr.com/photos/60673180@N06/5949657649/in/photostream
http://www.flickr.com/photos/60673180@N06/5950218480/in/photostream
http://www.flickr.com/photos/60673180@N06/5949649561/in/photostream



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A really nice afternoon!_Davvero un bel pomeriggio!


 08 Lug 2011   Scritto da Nunzia

Here I am. I’m writing a post on the latest vicissitudes of male fashion, and since I was a bit long-winded about this, and I think it will take longer than expected, I decided to publish this post. It’s the first time that I public my photos, so I hope you will be clement! Anyway, I accept critics of any kind.
These photos were shoot yesterday, in the late afternoon (do not be fooled by the light: it was seven in the evening, and here in Valencia the sun sets beyond half past nine!). Yesterday here was the ideal temperature for going out with friends to do tapas (the equivalent ofItalian happy hour) in the center. I chose to wear the dress I bought a few days ago from Blanco, both shoes (remember those? Here they are: I wanted also wear the clutch, but it is too small to contain mobile phone, wallet,house keys and camera, so I chosen a bag definitely bigger and large.
I wear the earrings I bought at a craft market here in Valencia. Don’t you find them beautiful? They hit me at first sight. While the bracelets (both wooden and metal ones), were bought in a shop downtown. Also I thank my friend Monika Buczyńska for the beautiful photos: are really wonderful!
I put some photos of Tapas (if you want to see something more on the culinary Spanish mode, you can find it in my older post: http://entrophiabehindgreeneyes.blogspot.com/2011/06/siviglia-quando-le-non-bastano.html words)! Enjoy!
 

Rieccomi tra voi. Sto scrivendo un post sulle ultime vicissitudini della moda maschile, e, dato che sono stata un po’ prolissa in merito, e credo che ci impiegherò più del previsto, ho preferito pubblicare questo post. 
E’ la prima volta che pubblico mie foto, perciò spero sarete clementi! In ogni modo, si accettano critiche di qualsiasi genere.
Sono foto scattare ieri, in tardo pomeriggio (non fatevi ingannare dalla luce: erano le sette della sera, e qui a Valencia il sole tramonta ben oltre le nove e trenta!). Ieri c’era la temperatura ideale per uscire con amici a fare tapas (l’equivalente dell’aperitivo italiano) in centro. Ho scelto di indossare sia il vestitino comprato qualche giorno fa ai saldi, da Blanco, sia le scarpe (ve li ricordate? Eccoli qui: http://entrophiabehindgreeneyes.blogspot.com/2011/07/vanesi-acquisti-estivi-sono-i-dettagli.html?showComment=1310131342296). Avrei voluto indossare anche la pochette, ma è troppo piccola per poter contenere cellulare, portafogli, chiavi di casa e fotocamera, perciò ho optato per una borsa decisamente più grande e capiente. Gli orecchini che indosso li ho comprati ad un mercatino dell’artigianato qui a Valencia. Non li trovate anche voi bellissimi? Mi hanno colpito subito. Mentre i bracciali (sia quelli in legno che quelli metallici), li ho comprati in un negozietto in centro.
Inoltre ringrazio la mia amica Monika Buczyńska per le bellissime foto. E’ davvero bravissima!
Vi allego anche alcune foto delle tapas (se volete scorgere qualcosa in più sull’aspetto culinario spagnolo, potrete trovare altro in questo mio post meno recente: http://entrophiabehindgreeneyes.blogspot.com/2011/06/siviglia-quando-le-parole-non-bastano.html )! Buona visione!

Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska

Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska
Ph. thanks to Monika Buczyńska
 

 

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Vanesi acquisti estivi: details make the difference


 03 Lug 2011   Scritto da Nunzia

The sales period has officially started, and for me is over: two afternoons between clothes and shoes scattered in every part of the stores I visited were more than enough to announce a premature “stop” (not counting endless queues to get to the payments, which I HATE and not to mention the fact that soon there will be my return to Italy, and I will not be allowed to embark a suitcase with the size of a closet, unfortunately). I feel very satisfied in every way from what I could buy! Of course it was really hard to find something liking me, neither too short, neither too detached, neither too colorful, not too flashy … because as I often say: “Elegance is the balance of the shares,” and so not to over do it.I realize more now than in the shops have caught on and reign unchallenged skirts consist of two centimeters of fabric (and I’m exaggerating!), clothes made for twenty-five centimeters of fabric, tee composed of ten centimetres of fabric not continue for the presence of holes or transparencies on the breast, skin tight dresses or skirts. In short: everything that I do not like to wear. I always buy clothes that look like me, with pailettes, lace, bows, flowers, pastel colors, … right in the bon ton style. If I had to choose a designer who represent me, I would choose without doubts Anna Molinari, and her collections (I hope to attend one of his fashion shows sooner or later!).I show you photos of some of my purchases. What do you think about? And what have you bought?

Ormai il periodo dei saldi è ufficialmente iniziato, e direi che per me è anche finito: due pomeriggi passati tra abiti e scarpe sparse qua e là in ogni negozio da me visitato sono stati più che sufficienti per annunciare un prematuro “stop”(senza contare le code interminabili per arrivare alle casse, che io DETESTO e il fatto che a breve ci sarà il mio rientro in Italia, e non mi sarà concesso di imbarcarmi con una valigia grande come un armadio, purtroppo). Mi ritengo in ogni modo molto soddisfatta da quel che ho potuto acquistare! Certo è stata davvero dura trovare qualcosa di mio gradimento, che non fosse cioè né troppo corta, né troppo scollata, né troppo colorata, né troppo appariscente,… perché come dico spesso: “l’eleganza è nell’equilibrio delle parti”, e quindi nel non strafare. Mi rendo conto sempre più di quanto ormai nei negozi abbiano preso piede e regnino incontrastate gonnelline formate da cinque centimetri di stoffa (e ho voluto abbondare!), vestitini composti da venticinque centimetri di stoffa, maglie composte da dieci centimetri di stoffa non continua che vedono la presenza di fori o trasparenze proprio sul seno, abiti o gonne attillatissime. In poche parole: tutto quello che non mi piace indossare. Compro sempre capi che mi assomigliano, con pailettes, pizzi, merletti, fiocchi, fiori, colori pastello, … in pieno bon ton style. Se dovessi scegliere una stilista che mi rappresenti, sceglierei senza ombra di dubbio Anna Molinari, e le sue collezioni (spero di poter assistere ad una delle sue sfilate prima o poi!). Vi mostro le foto di alcuni dei miei acquisti. Cosa ne pensate? E voi, cosa avete comprato?

Dress H&M (but it is not on sale because it’s of new collection!).

Vestito H&M (ma non è in saldo perché fa parte della nuova collezione!).

Dress Blanco.

Vestito Blanco.

Dress H&M (of the collection “Bohemian Chic, with the testimonial Gisele Bündchen).

Vestito H&M (fa parte della collezione “Bohemian Chic, che vedeva come testimonial Gisele Bündchen).

Blouse Blanco.


Blusa Blanco.

Two tops that I immediately fell in love! The first bought in a market (to match with a pair of shoes of  the same color bought a few weeks ago), and the second purchased by Bershka, which, in addition to the press, I was struck particularly the neckline on the back).


Due canotte di cui mi sono subito innamorata! La prima comprata in un mercatino (da abbinare a un paio di sandali dello stesso colore comprati qualche settimana fa), e la seconda comprata da Bershka, della quale, oltre alla stampa, mi ha colpito lo scollo particolare sulla schiena).

Two other tops. Don’t you think are delicious? The first bought in the same market of the green one,and the second from Pimkie.


Altre due canotte. Non le trovate anhe voi deliziose? La prima comprata allo stesso mercatino di quella verde, e la seconda da Pimkie.

Shoes, shoes, shoes and shoes enough! Maybe it’s the twentieth pair I buy since the beginning of this year!
Scarpe, scarpe, scarpe e ancora scarpe! Forse è il ventesimo paio che compro dall’inizio dell’anno!





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Siviglia: quando le parole non bastano_Seville: when words are not enough


 28 Giu 2011   Scritto da Nunzia

Il post di oggi nasce col preciso intento di farvi innamorare di questa splendida città almeno la metà di quanto me ne sia innamorata io, motivo per il quale ci sono ritornata due volte nel giro di poche settimane.

Siviglia: capitale dell’Andalucia, regione essenza della Spagna.

Situata sulle rive del fiume Guadalquivir, Siviglia ha ereditato un ricco patrimonio arabo, che conserva in tutti i suoi aspetti ancora oggi, e che è respirabile nell’aria, per le strade, ovunque.
Il capoluogo andaluso traspira vitalità in ciascuna delle vie e delle piazze che conformano il centro storico, al cui interno è racchiuso un interessante complesso di edifici dichiarati Patrimonio dell’Umanità: La Giralda, la Cattedrale, l’Alcazar e l’Archivio delle Indie.Il fiume Guadalquivir rappresenta un’ottima chiave di lettura dei quartieri di Siviglia: alla sua sinistra si trovano i quartieri più conosciuti del centro storico, come quelli di Santa Cruz (sede anche dell’antico ghetto ebraico prima della cacciata degli ebrei da parte dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona alla fine del 1400) , San Bartolomè, San Vicente, San Lorenzo e l’Arenal. Sulla sponda destra si situa invece lo storico e popolare Sobborgo di Triana, ed io ho avuto la fortuna di poter vivere in pieno quest’ultimo.Ma credo che per un primo approccio con la città sia utile iniziare da qui: il centro storico (è il più grande in Europa e credo anche uno dei più belli!) . Strade strettissime, balconi fioriti con gerani rossi, il fuxia dei bouganville ovunque, gli alberi d’agrumi e quindi un tripudio di giallo e arancio, le caratteristiche griglie di ferro alle finestre, le tante piazzette, ristorantini e bodegas in cui è possibile degustare le famosissime tapas spagnole (di cui in seguito vi proporrò varie foto!). Ma procediamo per ordine, perché le cose da mostrarvi sono talmente tante che temo di dimenticarne alcune senza l’aiuto fotografico.

Today’s post is born with the specific intent to make you fall in love with this beautiful city at least half of what I love it, reason by which I went there twice in few weeks.

Seville, capital of the Andalucia region, essence of Spain.
Situated on the banks of the River Guadalquivir has inherited a rich Arab heritage, which still preserves all its aspects, and which is breathable in the air, in the streets, everywhere.
The Andalusian capital oozes vitality in each of the streets and squares that make up the historic center, within which is included an interesting complex of buildings declared World Heritage Sites: the Giralda, the Cathedral, the Alcazar and the Archive of the Indies.
The Guadalquivir River is a great key to understanding the city: on the left are the most popular areas of the historical center, like those of Santa Cruz (also home of the ancient Jewish ghetto before the expulsion of the Jews by the King Catholic Isabella of Castile and Ferdinand of Aragon at the end of 1400), San Bartolomé, San Vicente, San Lorenzo and the Arenal. On the right bank is located the historic and popular suburb of Triana, and I was lucky enough to live it fully.
But I think for a first approach to the city is useful to start from here: the old town (the largest in Europe and I think one of the most beautiful!). Narrow streets, flowered balconies with red geraniums, fuchsia bougainvillea everywhere, the citrusand trees and then a blaze of yellow and orange, the characteristics iron grills on the windows, the many squares, restaurants and bodegas where you can taste the famous Spanish tapas (of which I will propose several photos later!). But let us proceed in order, why are so many things to show and I fear of forgetting some of them without the help of some photos.

 


Here is the Guadalquivir river, in all its beauty and grandeur, in a daytime photo and in a nocturne one, with the Golden Tower in the foreground first on the right and then on the left. One of the things that surprised me about Seville is the fact that at night looks like a city completely different from what you are used to live during the day. Lights, music, colors, everything takes a different form during the night.

Eccolo il fiume Guadalquivir, in tutta la sua bellezza e imponenza, in una foto diurna e una notturna, con la Torre Dell’Oro in primo piano prima sulla destra e poi sulla sinistra. Una delle cose che mi ha stupito maggiormente di Siviglia è il fatto che di notte sembri una città completamente diversa da quella che si è abituati a vivere di giorno. Luci, musiche, colori, tutto prende una forma differente di notte.

This is the “Monument to Tolerance”, by the sculptor Eduardo Chillida, visible on the banks of the stream.

Questo è il “Monumento a la Tolerancia”, ad opera dello scultore Eduardo Chillida, visibile sulle sponde del rio.


The geraniums I was talking about …

I gerani di cui vi parlavo…

The citrus trees are everywhere. You can imagine the smell that is released into the air.

Gli alberi d’agrumi sono ovunque. Vi lascio immaginare il profumo che si sprigiona nell’aria.

Bougainvilleas. I are madly in love with these fuchsia flowers. Wonderful.

Bouganvilles. Io mi sono follemente innamorata di questi fiori fuxia. Stupendi.

Let me point out this cute little shop in the center: “La Cure Gourmande”, a smallFrench sweety-shop where you can buy delicious chocolates and “sucette” very goodfor a few euros.

Vi segnalo questo negozietto carinissimo nel centro storico: “La Cure Gourmande”, un piccolo sweety-shop francese in cui potrete acquistare cioccolatini deliziosi e dei “sucette” buonissimi per qualche euro.
Hats.

Sombreros.

Another shop worth mentioning is that workshop of ceramics where you can buy wonderful fans, like those you see in the picture. I do not remember the exact street’s name of the store, however you will just ask for the Italian Consulate (Calle Fabiola). It’s nearby.

Altro negozio da segnalare è questo laboratorio artigianale di ceramiche in cui è possibile acquistare dei ventagli stupendi, come quelli che vedete in foto. Non ricordo con precisione il nome della via del negozio, comunque sia vi basterà chiedere per il Consolato Italiano (Calle Fabiola). E’ nelle vicinanze.

How to not fall in love with this mini-library with a very original style and hand made ​​furniture? (I think I will take some ideas!). Obviously the cover I chose to photograph does not need comments: “Face of Angel”.

Come non innamorarsi poi di questa mini libreria dallo stile molto originale e con mobili fatti artigianalmente? (Credo che prenderò qualche spunto!). Ovviamente la copertina che ho scelto di fotografare non ha bisogno di commenti: “Cara de Angel”.

And here we are at the “Metropol Parasol” (J. Mayer H. Architects): it seems that moves and takes shape emerging from the city and moving sinuously among the rooftops. It is an archaeological museum, a market square in the square, bar, restaurant and terrace.

Ed eccoci arrivati al “Metropol Parasol” (J. Mayer H. Architects): sembra quasi che si muova e che prenda forma emergendo dalla città e muovendosi sinuosamente tra i tetti. E’ un museo archeologico, mercato, piazza nella piazza, bar, ristorante e terrazza.

Here is the terrace, built entirely of wood panels held together by the use of braces. It has a function to “shade” to create shade in the hot summers of Seville.

Ecco la terrazza, costruita interamente con pannelli di legno tenuti insieme grazie all’utilizzo di tiranti. Ha una funzione da “parasole” per creare ombra nelle torride estati di Siviglia.

And this is the night vision. This project has made of “Plaza de la Encarnacion” a new contemporary urban node.

E questa è la visione notturna. Questo progetto ha fatto di “Plaza de la Encarnacion” un nuovo nodo urbano contemporaneo.

Plaza de Espana: it is so beautiful that it takes your breath away. It’ s really huge, I think that the photos do not do give it justice. It has a semicircular shape, full of tiles, covenants and bridges over the water. It’s a wonder of architecture, no doubt. Located in the Parque de Maria Luisa, was built in 1929 for the Ibero-American Exposition. The whole square is decorated with bricks, ceramics and colored marbles as you can see from the photos, and has its own symbolism: the semicircular I talked about is not random, but draws the embrace of Spain to its colonies.
Plaza de Espana: è così bella da togliere il fiato. E’ davvero enorme, credo che le foto non le rendano giustizia. Ha forma semicircolare, ricca di azulejos, patti e ponti sull’acqua. E’ un prodigio dell’architettura, senza dubbio. Situata all’interno del Parque de Maria Luisa, venne costruita nel 1929 per l’Esposizione Iberoamericana. L’intera piazza è decorata con mattoni, ceramiche e marmi colorati, come potete vedere dalle foto, e ha un suo particolare simbolismo: la forma semicircolare di cui vi parlavo non è casuale, ma richiama l’abbraccio della Spagna alle sue nuove colonie.

Street art along the banks of the rio.

Street art lungo le sponde del rio.


“Bridge of Barqueta”. Day and night version.

“Ponte della Barqueta”. Versione diurna e notturna.

I recommend you go at sunset to watch a show of unique reflections on the water! The only drawback: the mosquitoes. Bring anti-repellents.
Vi consiglio di andarci al tramonto: assisterete ad uno spettacolo di riflessi sull’acqua davvero unico! Unico neo: le zanzare. Munitevi di anti repellenti.

with the map of the city :)

Alle prese con la mappa della città :)



Here we are at the Reales Alcazares (Royal Palaces) which are the most impressive monumentsof Seville. Their main characteristic is the mixture of styles and decorations, ranging from Islam to neoclassical. It is truly fascinating combination of colors of the entire structure. From the Palace you can then access to the Gardens of the Alcazar where Arab style has joined the Renaissance and Romanesque forms. Describe their beauty would be really simplistic. Flowers, ducks, peacocks, there is also a labyrinth, and how to not reconnect it to Alice in Wonderland?! I could not resist!

Eccoci arrivati ai Reales Alcazares (Palazzi Reali) sono i monumenti più imponenti di Siviglia. La loro caratteristica principale è la mescolanza di stili e delle decorazioni, che vanno dall’islamico al neoclassico. Risulta veramente affascinante la combinazione di colori dell’intera struttura. Dal Palazzo si può accedere poi ai Giardini dell’Alcazar dove lo stile arabo ha unito forme rinascimentali e romaniche. Descrivere la loro bellezza sarebbe davvero riduttivo. Fiori, germani reali, pavoni, è presente anche un labirinto, e come non ricollegarlo ad Alice in Wonderland?! Non ho potuto resistere!

We came to the Cathedral. This magnificent cathedral combines Gothic and Renaissance styles. So you can imagine how light is the undisputed queen of the environment.

Siamo giunti alla Cattedrale. Questa magnifica cattedrale unisce lo stile gotico e quello rinascimentale. Dunque potete ben immaginare quanto la luce sia regina incontrastata dell’ambiente.


The Giralda is the bell tower of the Cathedral, and once on top, you can admire itsfamous bells and the entire panorama of the city.

La Giralda è la torre campanaria della Cattedrale, e una volta in cima, potrete ammirare le sue famosissime campane e l’intero panorama della città.



We come now to the last part of the post, the culinary art one. A great little place where you can taste the famous Spanish tapas is undoubtedly the “Taberna Coloniales”. The pictures illustrate just some of the delicacies that you can order, and assure you that everything is great. A note: do not eat Italian. You are in Spain, and it is good to try their cuisine (I adore it, but could not be otherwise after almost a year since I live here in Valencia!).

Arriviamo ora all’ultima parte del post, quella culinaria. Un ottimo posticino in cui poter degustare le famosissime tapas spagnole è senza dubbio la “Taberna Coloniales”. Le foto illustrano solo alcune delle prelibatezze che potrete ordinare, e vi assicuro che è tutto buonissimo. Un appunto: evitate di mangiare Italiano. Siete in Spagna, ed è bene provare la loro cucina (io l’adoro, ma non potrebbe essere altrimenti dopo quasi un anno che vivo qui a Valencia!).

I hope you enjoyed the post. I also wanted to include some photos taken on the road, but I realized that I have dwelt enough. Maybe I’ll do it in the next post! Let me knowyour thoughts.


Spero il post vi sia piaciuto. Avrei voluto inserire anche alcune foto scattate on the road, ma mi sono resa conto di essermi dilungata abbastanza. Magari lo farò in un prossimo post! Fatemi sapere le vostre considerazioni.
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Missoni Bubble Lamp


 24 Giu 2011   Scritto da Nunzia

Oggi vorrei proporvi un post su una delle mie tante passioni: il design. Mi sono innamorata di questi “lampadari bubble” della maison Missoni, di cui alcuni di voi avranno certamente preso visione al Fuorisalone, nell’aprile scorso, all’evento “Luci e ombre”, presso lo showroom Missoni Home di viale Elvezia 22 (Milano). Bubble Missoni Home Lamp è un pendolo sferico che può essere rivestito, a scelta, con più di 15 tessuti unici e vivaci che sono la firma della casa di moda italiana Missoni. La linea Missoni Home comprende una gamma di prodotti di biancheria per la casa, tappeti e accessori.
Non so voi, ma io amo quando la moda si sposa col design!









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Andy Warhol gets another 15 minutes


 22 Giu 2011   Scritto da Nunzia

Prendendo spunto dalla traccia di attualità proposta stamane in sede d’esame, che recita “Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti” e che chiedeva ai ragazzi di riflettere sul valore assegnato alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e sul concetto di “fama” proposto dall’industria televisiva (reality e talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Youtube, Facebook), ho deciso di creare questo post dedicandolo interamente al grande Artista. Non mi addentrerò nei meandri delle problematiche sociali proposte dal tema di maturità, perché credo non mi basterebbe un pomeriggio intero per completare la trattazione dell’argomento. Però, qualora qualcuno di voi fosse interessato a conoscere il mio punto di vista in merito, mi può scrivere un commento sotto il post e sarò ben felice di rispondere.

Giorni fa si era parlato ancora una volta di Warhol, quando Takashi Murakami, “l’Andy Warhol giapponese” (illustratore anche di una linea di borse per Louis Vuitton) , ha disegnato un logo speciale per Google, il logo con il quale il famoso motore di ricerca ha salutato l’arrivo dell’estate il 21 giugno scorso.

Ma partiamo dal principio: chi era Andy Warhol? Il suo vero nome era Andrew Warhola Jr. Nasce a Forest City, in Pennsylvania, il 6 agosto 1928.
Si laurea in arte pubblicitaria al Carnagie Institute of Technology della città nel 1949 e decide di trasferirsi a New York dove, fin da subito, inizia a lavora per le riviste Vogue e Glamour.
Con il passare degli anni diventa il maggiore esponente del pop art americano grazie alle sue famosissime opere realizzate con l’ausilio dell’impianto serigrafico. I suoi quadri sono diventati negli anni un’icona.
Queste opere venivano realizzate ripetendo l’immagine più volte, alterandone i colori con prevalenza per le tinte forti e vivaci. Ha anche preso ispirazione da noti marchi pubblicitari, come le bottiglie della Coca Cola, che riusciva a svuotare del loro significato commerciale, sempre con la tecnica dell’immagine ripetuta su vasta scala.
E’ stato il fondatore della “Factory” – dove giovani artisti newyorkesi potevano sentirsi liberi di creare – e produttore, nel 1963, di due lungometraggi nati dal suo interesse per il cinema.
Nel 1964 espone le sue opere alla Galerie Sonnabend di Parigi e da Leo Castelli a New York. Realizza anche i Thirteen Most Wanted Men per il Padiglione Americano alla Fiera Mondiale di New York. L’anno successivo espone all’Institute of Contemporary Art di Philadelphia.
Nel 1980 diventa produttore della Andy Warhol’s Tv e nel 1983 espone al Cliveland Museum of Natural History dove gli viene commissionato un poster per il centenario del Ponte di Brooklyn. Successivamente rivisitò a suo modo anche opere famose come “‘Ultima Cena” di Leonardo da Vinci e opere di Paolo Uccello o Piero della Francesca.

Nei giorni scorsi a New York per alcune sue opere giovanili sono state pagate complessivamente 38.4 milioni di dollari e ora a Downtown vicino a un suo vecchio studio è stata posta una statua che lo rappresenta, intitolata “The Andy Monument”. Essa, realizzata dallo scultore Rob Pruitt, mostra un Andy Warhol molto giovane ed è completamente dipinta in color argento. Il bello è che sembra uno di quegli artisti di strada che restano a lungo immobili come fossero statue vere e proprie, al punto che alcuni turisti si fermano a guardarla in attesa che Andy finalmente si muova.

Aspetto curioso, il monumento viene quotidianamente arricchito, mi viene da dire completato, da oggetti che gli amanti della sua arte lasciano accanto ai suoi piedi; tra questi scatole di detersivo e lattine della Campbell’s Soup, su una delle quali qualcuno ha scritto “Andy for president”.

Di seguito alcune foto dell’Andy Monument.

Barbie, l’amica più amata da tutte le bambine, criticata dalle femministe, studiata dai sociologi, ha ispirato nel corso del suo primo cinquantennio vari artisti, tra i quali Andy Warhol che nel 1986 gli dedica il celebre ritratto.


La serie Campbell’s Soup Can del 1962 di Andy Warhol è riconosciuta in tutto il mondo come esempio tra i più significativi di Pop Art.

Ecco un esperimento del grande Warhol, le “Ossidazioni”. Volete sapere che tipo di esperimento erano? Siete sicuri? Andy si divertiva a fare pipì sopra le tele dipinte con colori metallici, che poi lasciava che si ossidassero e…voilà!!!


Il film “Factory girl”, vuole riprendere l’immagine di Edie Sedgwick, attrice e modella, musa di Andy Warhol.

Tutti abbiamo visto almeno una volta il libro “Gomorra” di Roberto Saviano. Ne hanno parlato in tantissimi. Avete presente la sua copertina? Sfondo nero, con sei coltelli fucsia. Beh quell’immagine è di Andy!

Nel 1962, l’attrice Marilyn Monroe, muore tragicamente e subito diventa un mito. Warhol prende la sua immagine e la moltiplica per un’infinità di volte.

Delle immagini sono state realizzate molte copie e moltissime varianti, sono cambiati gli accostamenti cromatici, in un gioco, che con un po’ di fantasia possiamo riprendere anche noi, trasforma il ritratto dell’attrice in un oggetto di consumo, dove ognuno di noi può scegliere la propria variante preferita.

La tecnica da lui utilizzata è quella della serigrafia, che è un procedimento di stampa a più colori che utilizza la tecnica fotografica.

Dopo il ritratto di Marilyn, Warhol conobbe il successo. Ormai ricco e famoso, poté prendersi una grande casa, dove aprì uno studio tutto dipinto d’argento: la FACTORY, ed è qui che Andy fabbricava le sue opere d’arte.

Ma non era solo uno studio, era anche un luogo d’incontro e di passaggio per gente di tutti i tipi: artisti in cerca di fortuna, celebrità, ricche signore, rampolli dell’alta società, modelle famose, anche semplici curiosi.

Dopo il grande successo ottenuto grazie ai quadri di Marilyn, farsi fare un ritratto dall’artista, era diventata una grande moda, una necessità, altri esempi sono Liz Taylor, Giorgio Armani, Mao Tse-Tung,…

La porta della Factory era sempre aperta, cosicché tutti potevano entrare. Andy diceva sempre che la gente ci andava non tanto per lui, quanto per vedere chi c’era. E a lui, questo non dava fastidio, anzi gli piaceva essere circondato sempre da gente.

Fino a quando, 3 Luglio 1968, alla Factory accadde un fatto terribile: irruppe nella stanza dove Andy era al telefono, una donna scatenata, fondatrice di un gruppo di femministe dal nome “Società per fare a pezzi gli uomini”, questa donna impugnava una pistola e cercava Andy per ucciderlo, quando lo vide, sparò finché non lo vide a terra in una pozza di sangue e fuggì via.

Fortunatamente, i medici lo salvarono ma rimase talmente scosso che si fece un autoritratto: un teschio.


Andy diceva che tutto ciò che guardiamo è degno di attenzione, che l’arte non deve essere per pochi eletti, ma per tutti. Le immagini dei suoi quadri sono tutte riconoscibili all’istante da chiunque: rappresentano le grandi cose moderne che gli artisti in passato avevano ignorato.

L’abilità di Andy stava nel saper scegliere fra le tante cose quelle più significative, quelle che meglio rappresentavano l’America.

Infatti, quali sono le prime tre cose che chiudendo gli occhi ricordano l’America? Topolino, la Coca-Cola e i dollari.

“La cosa più bella di Tokyo è McDonald’s. la cosa più bella di Stoccolma è McDonald’s. la cosa più bella di Firenze è McDonald’s. Pechino e Mosca non hanno ancora nulla di bello”. A. W.


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