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Ciò che doni non è dell’altro ma tuo: è la misura di ciò che sei.

La vera essenza della bellezza non è in un numero

L'amore è una cosa semplice ma non facile


Rossetti Pure Color Love Estee Lauder: LOVE, LIP, REMIX!


 03 Mag 2017   Scritto da Nunzia

Quante volte abbiamo desiderato di poter mixare tra loro rossetti di vari colori, sovrapporli, oppure di applicare tonalità differenti su labbro superiore e inferiore? Da oggi, grazie ai nuovi rossetti Estee Lauder PURE COLOR LOVE tutto questo non solo è possibile ma è proprio questa l’idea alla base della nuova linea di rossetti. Un pantalone arancione e una camicia con dettagli fucsia? Perché scegliere un solo colore di rossetto se puoi mixarne due insieme? Un abito rosso con accessori nude? Quale rossetto scegliere? Entrambe le tonalità!

 

Pure Color Love è il rossetto che fa per te se ami i rossetti pigmentati, per look freschi e fruttati: tra gli ingredienti troverete, infatti, tre potenti olii idratanti: melograno, mango e Acai che vi aiuteranno sia a idratare le labbra sia a proteggerle, con una nota di fondo vanigliata…per labbra a prova di bacio!



 

Un caleidoscopio di colori vi ispirerà, così come lo faranno i differenti finish: dai colori coprenti a quelli cremosi passando per quelli scintillanti. Potrete scegliere tra ben 24 colori e quattro finish:
– Ultra matt: audace e coprente;
– Shimmer pearls: colore blillante con luccichii perlacei;
– Cooled Chromes: colore lucido con forti riflessi perlacei;
– Edgy Cremes: colore cremoso.

Da oggi liberate il vostro estro creativo nel make up, mixate, sovrapponete, sperimentate! La primavera farà da sfondo alle vostre coloratissime labbra!

 

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Come creare un orto cittadino in balcone o terrazzo


 22 Apr 2017   Scritto da Nunzia

Per chi, come me, ha l’hobby del giardinaggio questo è sicuramente il periodo in cui liberare il proprio estro creativo in terrazza o balcone per la realizzazione di un perfetto orto urbano composto da piante aromatiche, verdure, frutta o piccoli alberi.
Ultimamente siete sempre più numerosi nel chiedermi consigli bio e green, grazie anche alle mie stories di instagram (@nunziacillo) in cui vi mostro i miei progressi con le piantine e i vari step che sto seguendo per creare un orto in terrazza.

 

Aprire la propria mente in un’ottica “green”, sposandone appieno la filosofia, è un dovere di ognuno di noi e sapete perché? Giardino, balcone o terrazzo che sia, tutti possiamo avere cibi sani e a chilometro zero. Ma come fare? E’ difficile? No, non solo non è assolutamente difficile ma anche i principianti possono cimentarsi nell’impresa. Proprio come per una torta, bisogna fare in modo che tutti gli ingredienti stiano bene tra loro: preparare la terra, scegliere la giusta esposizione al sole e munirsi di fertilizzanti di origine naturale oppure in grani o liquidi. Ricordate che i vasi utilizzati per ospitare gli ortaggi devono essere ben drenanti, con fori sul fondo per evitare i ristagni d’acqua.


Come realizzare un orto sul terrazzo/balcone
Prima di tutto bisogna decidere quali ortaggi e odori coltivare e in base a questi studiare i periodi migliori per la piantagione. La seconda cosa cui pensare è il tempo che avrete a disposizione per il vostro orto: inutile piantare troppe unità se sapete già in partenza che non potrete dedicarvici appieno perché le piante hanno bisogno di cure e attenzioni. Per consigli più dettagliati leggete il sito di Compo Italia.

Il design salvaspazio dell’orto sul terrazzo
Ultimamente stiamo assistendo ad un vero e proprio incremento del design dedicato agli orti verticali: oltre alle classiche fioriere e vasi ci sono in commercio soluzioni originali per realizzare alcune coltivazioni in verticale, i cosiddetti orti verticali salvaspazio. Si tratta di un pannello alto due metri e largo uno e venti con un substrato fertile e con tante tasche dentro alle quali piantare e coltivare verdure o fiori con radici poco profonde. Belle da vedere e sicuramente utili. 

 

Come annaffiare un orto sul terrazzo
Subito dopo la semina dovrete annaffiare abbondantemente i vasi o le cassette, annaffiarle sempre a intervalli regolari durante le prime ore del mattino oppure dopo il tramonto, per evitare un eccessivo sbalzo di temperatura che farebbe appassire le foglie e le piante. 

Quali sono le 5 piante più facili da coltivare?
Noi abbiamo selezionato 5 piante facili da coltivare sul vostro terrazzo:

  • Lattuga: la cosa essenziale è che il contenitore sia alto almeno  20-30 cm e largo 40. Dopo poco più di un mese sarà pronta per la prima raccolta e la produzione proseguirà fino a metà novembre.
  • Basilico: il contenitore deve essere profondo almeno 20 cm e largo minimo 10 cm. La produzione di foglioline già pronte da consumare inizia a 25 giorni circa dal trapiantoe si interrompe in inverno.
  • Fragoline di bosco: per le fragoline è meglio utilizzare contenitori profondi 50 cm e larghi almeno 30. La pianta della fragola comincia la sua produzione a 50-80 giorni dal trapianto, da giugno fino a ottobre.
  • Prezzemolo: la profondità minima del vaso deve essere di 30-40 cm e 20 in larghezza. A 40-60 giorni dal trapianto le foglie sono pronte.
  • Pomodoro: sono necessari contenitori da 30-40 cm di profondità e 30 di larghezza. I primi frutti arrivano dopo 80-90 giorni dal trapianto.

 

Siete curiosi di sapere quali piante e alberi da frutto ho scelto per il mio terrazzo milanese? Seguitemi su Instagram nelle prossime settimane…

 
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THAILANDIA AD AGOSTO: 10 COSE DA SAPERE PER VIAGGIARE SICURI


 18 Mar 2017   Scritto da Nunzia

Come viaggiare sicuri in Thailandia? Come organizzare un viaggio itinerante in Thailandia? Quali sono le cose fondamentali cui pensare e quali invece quelle da portare con noi? E’ vero che ad agosto in Thailandia piove tutto il tempo? Ci sono vaccini da fare? Qual è la polizza viaggi da sottoscrivere?

Dopo i miei 40 giorni passati in Thailandia mi scrivete sempre per chiedermi consigli. Ho deciso di iniziare a raccontarvi la mia esperienza di viaggio partendo da qui, ovvero dalle 10 cose che per me dovreste sapere per organizzare un viaggio in Thailandia. Poi vi racconterò anche punto per punto quelle che sono state le mie tappe e perché le ho scelte.

 

 

  1. AD AGOSTO IN THAILANDIA PIOVE MA NON TROPPO, nel senso che sì, piove quasi ogni giorno ma si tratta di piogge che durano massimo 30-40 minuti, poi torna subito il sereno. Quanto basta, insomma, per rendere l’aria umida e appiccicosa, caratteristica che mi fa amare l’Oriente. Vi dico una cosa: se mi bendassero e mi portassero in volo per un viaggio segreto io capirei di essere in Asia appena messo piede fuori dall’aereo, perché quell’afa non la dimentichi mai più e la cosa buffa è che ti manca terribilmente. Credo rientri nel pacchetto nostalgia che viene più comunemente definito “mal d’Asia”.

  2. E’ NECESSARIO SOTTOSCRIVERE UN’ASSICURAZIONE DI VIAGGIO? Sì. Qualsiasi viaggio voi decidiate di fare ricordate sempre che l’assicurazione di viaggio è fondamentale, mai salire su un aereo senza prima averne stipulata una che faccia al caso nostro. Perché? Perché in viaggio possono capitare centinaia di imprevisti assolutamente fuori dalla nostra volontà. Potrei raccontarvi di quella volta che sono arrivata a Singapore dopo 11 ore di volo e non ho trovato la mia valigia perché era stata scambiata con quella di un altro passeggero, oppure di quella volta che in Nepal ho preso una terribile infezione intestinale e mi sono ritrovata con la febbre a 41, oppure di quando in un viaggio di lavoro on the road mi hanno rubato la valigia dal portabagagli con al suo interno l’attrezzatura fotografica. Riuscite a immaginare cosa sarebbe successo se in queste tre differenti situazioni io non avessi avuto le spalle coperte da un’assicurazione viaggio? Nel primo caso sarebbe stato difficilissimo per me mettermi in contatto col passeggero che ha portato via la mia valigia lasciandomi la sua, nel secondo caso non avrei ricevuto assistenza medica da parte della mia compagnia assicurativa né rimborso delle spese mediche sostenute all’estero, nel terzo caso non avrei potuto ricevere un rimborso parziale del danno ricevuto a seguito del furto. La compagnia assicurativa che io prediligo per i viaggi è Allianz Global Assistance.

  3. CI SONO VACCINI OBBLIGATORI DA FARE PRIMA DI PARTIRE PER LA THAILANDIA? Prima di partire per qualsiasi viaggio è bene informarsi sul sito del Ministero della Salute se è obbligatorio avviare procedure di vaccinazione, per avere la garanzia di poter soggiornare senza problemi nel paese. Secondo il Ministero due sono le possibili (quindi non obbligatorie) vaccinazioni per soggiornare in Thailandia: la febbre gialla e la malaria ma solo in casi particolari elencati sul sito.


    (altro…)

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Just Eat contro lo spreco alimentare: nasce «Ristorante Solidale»


 27 Feb 2017   Scritto da Nunzia

É un tema attualissimo quello della lotta allo spreco alimentare, in un presente con un divario sempre più ampio tra chi ha tutto e chi ha poco o niente. La FAO calcola che ogni anno si sprechino 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a 1/3 della produzione totale destinata al consumo umano. Vi basti pensare che il solo spreco di cibo, in Italia, ha un valore economico che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro all’anno e che nel nostro Paese vengono sprecati all’incirca 149 kg di cibo annualmente per persona. Una cifra spropositata se pensiamo a quella cifra moltiplicata per 60 milioni. 

Fatte queste doverose premesse vorrei invitarvi a leggermi e a riflettere, come se fossimo nel living di casa mia, quello che siete abituati ormai a conoscere, e io vi stessi parlando tra una tazza di tè e un biscotto. Ieri era domenica, molti di voi sono stati a pranzo fuori, a cena fuori, molti altri hanno preparato il pranzo amorevolmente per amici, parenti, famiglia. Avete mai immaginato quante tonnellate di cibo vengono sprecate  nei nostri domicili e nei ristoranti, ogni singolo giorno? Ve lo dico io: tantissime.

Per diversi anni ho lavorato come cameriera e alla fine di ogni giornata lavorativa tutto lo staff era sempre tenuto a buttar via il cibo non consumato durante il giorno. Mi si stringeva il cuore. Quando chiedevo come mai non fosse possibile mettere in moto una macchina solidale per destinare quel cibo a chi non ne aveva mi veniva spiegato che era una operazione macchinosa, lunga, che non era possibile: si faceva prima a buttar via tutto. È per questo che quando ho ricevuto la telefonata per diventare “portavoce” di un bel progetto come questo sono stata davvero felice. Felice perché qualcosa si smuove, perché chi non provava indifferenza nello stare a guardare da oggi sentirà un po’ meno male, perché sulle sponde dell’indifferenza a me non piace stare, perché si può sempre tendere una mano, dividere per due e per quattro, moltiplicare amore e solidarietà.

E’ per questo che Just Eat, leader del food delivery , insieme a Pony Zero e al Comune di Milano ha ideato una macchina della solidarietà pensata non per i più pigri ma per i meno abbienti: «Ristorante Solidale». Gli obiettivi sono due: ridurre lo spreco alimentare da parte dei ristoranti e mettere le pietanze avanzate a disposizione di alcune comunità milanesi individuate dalla Caritas Ambrosiana. Il progetto, patrocinato dal Comune di Milano, è già partito (chi di voi mi segue su Instagram, qui, ha seguito live insieme a me le prime consegne, qualche sera fa). Sono stati 38 i pasti preparati in giornata dai primi dieci ristoranti partner di «Just Eat» che hanno aderito al progetto e distribuiti in tre comunità di accoglienza milanesi e  cento pizze sono state preparate e consegnate per la cena del refettorio ambrosiano. Il tutto ad impatto zero perché la consegna è affidata a «Pony Zero», società specializzata nelle consegne rapide sfruttando la praticità della bicicletta: eco e smart.

L’altro aspetto assolutamente non trascurabile è che «Ristorante Solidale» punta anche alla formazione dei titolari di bar e ristoranti, molti dei quali non sanno della possibilità di accedere a incentivi fiscali in cambio di una limitazione degli sprechi alimentari: è di pochi mesi fa, infatti, l’approvazione di una legge anti-spreco alimentare che prevede la cessione a titolo gratuito delle eccedenze alimentari a favore di enti pubblici e privati senza scopo di lucro, al fine di destinarle a persone meno abbienti.

Il mondo che abitiamo potrebbe diventare un posto più bello, se solo ognuno di noi si impegnasse nel proprio piccolo per fare la differenza. Anche noi, in casa, possiamo prestare attenzione a non comprare più del fabbisogno di cibo della nostra famiglia, al supermercato possiamo acquistare prodotti con scadenza a breve evitando quindi che vengano buttati via, ecc.

Ognuno di noi può fare la differenza!

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Come il mare dopo l’inverno


 12 Feb 2017   Scritto da Nunzia

Capitano periodi, settimane, giorni, in cui non ci sentiamo all’altezza, in cui non riusciamo a trovarci, a piacerci. Giorni in cui ci guardiamo allo specchio senza riconoscerci, come se l’anima fosse altrove, sgattaiolata via senza far rumore e senza avvisare, senza una ragione. Capitano giornate in cui l’unico desiderio è restare spente, anche se l’interruttore chissà dov’è e anche la luce più fioca stropiccia e abbacina gli occhi. Quei giorni in cui non ci perdoniamo di essere quello che siamo, in cui gli errori recidivi pesano più di altri e fa male il cuore, in cui sull’altalena degli sbalzi d’amore c’è scritto “accomodati, ti aspettavo” e ci possiamo sedere senza neanche pagare il biglietto. Su, giù, su, giù, per ogni volta che abbiamo creduto di poter toccare il cielo ci aspetta un fondo più profondo da raschiare, quasi come fosse una tacita regola della vita. Su, giù, su, giù, fino a quando qualcuno ferma l’altalena e, prendendo il nostro viso tra le mani, ci guarda negli occhi come si guarda il mare la prima volta dopo l’inverno: come una meraviglia. È quello il momento in cui possiamo piangere e persino perdonarci, il momento in cui il cuore fa meno male e la vita meno paura perché qualcuno ci sta dicendo “io sono qui, sono qui per te. Con te” e c’è davvero, ci bacia le lacrime ed è esattamente come il mare la prima volta dopo l’inverno: una meraviglia.

 

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Il primo pensiero fuori dai sogni


 23 Gen 2017   Scritto da Nunzia

Sai? Ogni tanto mi ritrovo tra le dita qualcuno dei nostri sospiri, li abbiamo perduti in un tempo senza tempo, in una di quelle notti sbagliate passate a fare la cosa giusta mentre con gli occhi ci chiamavamo Amore e con le bocche dimenticavamo i nostri nomi pronunciando parole nuove. Restano là, a ricordarmi che esiste un posto dove sono stata veramente felice: tra le tue braccia, ma non ricordo più la strada per arrivarci perché mi sono persa mentre mi allontanavo da te. Camminavo in avanti guardando indietro, per essere sicura di vederti diventare sempre più piccolo in lontananza, sempre più piccolo, sempre più piccolo fino a scomparire. Quello che ignoravo è che lontananza e assenza non sono sinonimi. Tu potrai essermi lontano ma sei presenza, sei nel primo pensiero che mi tira fuori dai sogni al mattino, sei in una canzone distratta, sei il pensiero felice che associo alla parola carezza, sei il profumo del mare e quello del bucato. Sei un brivido lungo la schiena quando la pelle si increspa e il cuore scende nello stomaco. Sei Tu.

Ed io, che mi sono persa seguendo la rotta per perdere te, ho dormito chiusa fuori da me stessa senza aprire quando bussavo, neppure quando fuori da me era troppo freddo persino per respirare.
“Smettila”, mi dicevo.
Poi mi sono svegliata, tu eri ancora nel primo pensiero che mi ha tirato fuori dai sogni e il buongiorno me l’ha dato l’amore, che aveva il tuo nome.

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Il tempo è il dono più prezioso e non è per sempre


 17 Gen 2017   Scritto da Nunzia

E’ tornato. E’ tornato più forte, pesante, insostenibile che mai: il peso del cielo. E’ arrivato stamattina, scorrendo la home di facebook come faccio ogni mattina. Stamattina pioveva e, improvvisamente, è iniziato a piovere anche dentro me quando ho scoperto che una persona non c’era più. Non una mia amica, non persona che frequentavo ma una di quelle donne che mi scelgono come un modello da seguire e io non so neanche perché e a volte non mi sento all’altezza. A volte i complimenti imbarazzano, altre volte lusingano, altre ho pensato di non meritarmeli. Vicky aveva solo vent’anni, mi scriveva spesso, mi chiedeva consigli sulla fotografia, amava moltissimo – in particolare – un mio pezzo su questo blog e spesso lo riproponeva, quasi a volersene ricordare sempre.

Vicky non c’è più.

E oggi scopro che mi ha scritto per l’ultima volta qualche settimana fa: “Ciao Nunzia, come stai? Hai da dedicarmi un minuto? Vick”. Io non ho mai letto, prima di oggi, non ho mai risposto. Mi dico sempre che prima o poi recupererò tutti i messaggi che attendono una risposta ma ho rimandato troppo. Ho letto oggi quando ormai è tardi e non saprò mai cosa volesse chiedermi, cosa volesse dirmi. Magari voleva confidarmi che stava male, magari voleva chiedermi un consiglio fotografico o un parere sulle sue fotografie, magari voleva complimentarsi con me come spesso faceva o voleva raccontarmi ancora del suo sogno di diventare giornalista di moda. Vicky era fragile, aveva bisogno di essere incoraggiata, spronata, incitata. Vicky lottava ogni giorno contro i suoi fantasmi. 

Io non c’ero.
Ero probabilmente a sprecare il mio tempo, ero troppo impegnata a dare da mangiare alle mie illusioni, ero a chiedere appuntamenti a qualcuno che non voleva avere tempo per me oppure ero a perdermi in bit superficiali e vuoti.

 

E se ogni persona, ogni anima, che incrocia il nostro cammino e sfiora la nostra vita ci insegna qualcosa e ci illumina come fanno le stelle allora oggi Vicky mi ha dato una lezione: mi ha insegnato che il tempo è il regalo più prezioso che possiamo fare a qualcuno. Me lo insegna tra il senso di colpa e quel nodo alla gola di quando le lacrime restano incastrate tra gratitudine e inadeguatezza. 

Grazie, piccola grande Vicky, ovunque tu sia: so che abbiamo solo cambiato frequenza.
Ho voluto regalarti una pagina in questo spazio virtuale che amavi tanto.
Scusami, se puoi.

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Christmas spoiler: regali di Natale indesiderati. Come evitarli?


 22 Dic 2016   Scritto da Nunzia

Quest’anno Leroy Merlin, grazie al Christmas Spoiler, ci aiuta nella scelta dei regali

Ammettiamolo: quante volte ci è stato dato in dono qualcosa che personalmente mai e poi mai avremmo desiderato o comprato? Sciarpe maculate, kit per la nail art (non era out già nel 1990?), creme che profumano proprio di quella spezia che non tolleriamo, set di saponi (cosa sarebbe il Natale senza un set di saponi? Ne conservate almeno dieci nei cassetti, ammettetelo!), pigiamoni, pantofole imbarazzanti: lo scambio dei regali è sempre a tratti tra il melodrammatico e il goliardico. So benissimo che quel che conta è il gesto, che non ha importanza “cosa” ma “chi”, che sogniamo tutti la pace nel mondo ma diciamocelo: alcuni sono negati per l’acquisto dei regali, soprattutto perché per fare un regalo che risulti essere gradito e pertinente bisognerebbe conoscere a fondo i gusti di chi deve riceverlo o, in alternativa, restare sul generico e regalare qualcosa che possa essere universalmente utile oppure lasciandosi indirizzare.

Questa ultima tattica, per me, è la più efficace e quest’anno è più semplice che mai: si chiama Christmas Spoiler ed è la pagina pensata e creata da Leroy Merlin per aiutare amici e parenti nella scelta del regalo ed aiutarci a sopravvivere all’accumulo di regali indesiderati.

 

Il meccanismo è semplice: basta scegliere il prodotto che si desidera ricevere per Natale, sulla landing page dedicata, e condividerlo sui propri social avendo l’accortezza di selezionare più di un oggetto per ogni categoria sia per lasciare un margine di scelta sia per non ricevere lo stesso regalo da più persone.

E se anche in questo caso doveste ricevere l’ennesimo set di saponi o pigiama, beh…inizierei a rivalutare le persone che frequentate!

Adesso su, coraggio, corriamo tutti a comprare gli ultimi regali prestando bene attenzione ai graditissimi spoiler! Io sono in alto mare: non ho ancora fatto i regali, voi a che punto siete?

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