Comunicare attraverso la fotografia è quello che mi sono ripromessa di fare più spesso e che vi ho promesso avrei fatto più spesso. La parola chiave di questo 2014 è “priorità” e questa è una delle mie in assoluto, quella che mi riempie il cuore, gli occhi, la mente. Uno dei compiti più difficili della fotografia è proprio quello di raccontare e raccontarsi attraverso le foto, già, perché in quello che vedete non c’è mai solo il soggetto rappresentato ma c’è anche l’anima di chi scatta e che, in un certo senso, deve venir fuori ed essere facilmente riconoscibile. Io oggi e nei prossimi giorni vi racconterò Chicago con oltre 150 foto inedite che non avete mai visto e, in parallelo, proverò a raccontarvi di me, di quello che mi piace, di quello che mi affascina. Ho scritto molto su questa fantastica città che, grazie ad EF Italia, mi ha ospitato e mi ha fatto sentire a casa. (Avete letto questo post?) Ma non vi ho raccontato della bellezza del quartiere Argentino, melting-pot di culture differenti, di soul e di graffiti, dove si parla spagnolo e si mangiano dei piatti argentini squisiti. Non vi ho raccontato delle installazioni di design in giro per la città, come quella di Hebru Brantley e “The watch installation”: omini colorati, attenti osservatori dei passanti, nei pressi di Michigan Avenue. Di quanto Chicago sia bella di notte ve l’ho raccontato, ma mi ripeto: la bellezza dei grattacieli riflessi sul Chicago River è indescrivibile: un luna park di lucine colorate, anche se, il luna park, quello vero, c’è ed è meraviglioso: il Navy Pier, il mio posto preferito in città, dove tutto ha quell’aria vintage che piace moltissimo a me, anche la musica in sottofondo. E poi c’è lui, maestoso ed imponente, il Jay Pritzker Pavilion di Frank Gehry, dove ho passato ore intere nell’arco di più giorni per cercare di catturare le sfumature della luce in ogni momento del giorno. L’imponenza della metropolitana sopraelevata ti conquista subito ed è, a mio parere, uno dei modi migliori per godere dell’architettura della città se si ha poco tempo a disposizione. Le lucine del Chicago Film Festival sono proprio come quelle dei film americani che siamo abituati a vedere in televisione. I tramonti, i riflessi dei grattacieli, la street art, … sì, insomma, vi racconto una storia fotografica.
To be continued…
(N.B. Tutte le foto presenti in questo articolo sono state scattate ed editate da me. Tutte le foto sono state scattate con la Samsung Galaxy Camera, courtesy of Samsung Italia)
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