E’ successo a tutti/e. Abbiamo tutti attraversato quei periodi disperatissimi in cui il massimo delle nostre capacità fisiche e motorie era trascinarci dal divano al frigo per ingozzarci di cioccolata. Ecco, passata questa prima fase, arriva poi la seconda, ovvero quella dello “shopping terapeutico”. Nel momento in cui si smette di piangersi addosso dopo una delusione d’amore, d’amicizia o una qualunque delusione, si cerca di reagire e di puntare sulle nostre forze sia intellettive che fisiche, si cerca di tornare ad amarsi anche attraverso lo shopping. A cosa serve piangere per un fidanzato perduto quando si possono avere delle Louboutin tacco 12? Lo shopping è uno dei rimedi infallibili contro l’ansia, contro la tensione per un esame, delusioni e cattivo umore. Se ne sono resi conto anche i primari di prestigiosi ospedali americani, inserendo lo “shopping in corsia”: sedute di shopping online e attraverso canali telematici da effettuare durante i periodi di degenza.
Ne ha parlato anche Amanda Ford nel suo libro, “Shopping Terapia”, che mette in risalto il fatto che lo shopping possa essere un ottimo mezzo per l’autodisciplina, coraggio e perseveranza.
Attenzione però a non strafare. “shopping terapia” sì, ma con moderazione e soprattutto senza andare oltre le proprie possibilità ed i propri limiti.
Ma analizziamo la cosa sotto un altro punto di vista: perché usiamo lo shopping come terapia d’urto? Perché lo shopping ci rivela a noi stesse e ci fa capire che non c’è nulla di sbagliato in noi; dunque che la causa delle nostre delusioni non è nostra ma risiede nel mezzo; che il nostro cuore funziona benissimo ma che probabilmente era solo la persona sbagliata; che a volte certe amiche e meglio perderle che trovarle,…
Avanti tutta con la “shopping terapia”: scarpe, borse e prodotti beauty sapranno come consolarci!
ps. Continuate a giocare al concorso “QVC – Sete di Shopping”, sul mini sito dedicato, continuate a raccontarmi le vostre esperienze di shopping e le varie tematiche di settimana in settimana.
Grazie!
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