Ah, lo shopping, croce e delizia! Shopping terapeutico, shopping compulsivo, shopping necessario: ce n’è per tutte. E se la crisi mette a dura prova il nostro portafogli, lo shopping a distanza è la soluzione. Esaminando i dati di questa settimana forniti dalla community QVC, tanti sono gli spunti di riflessione lanciati dalle utenti, primo tra tutti lo shopping visto come terapia d’urto per sentirsi più belle. Eh sì, è proprio così. Quante volte acquistiamo capi o articoli di cui abbiamo davvero necessità? Spesso compriamo per il puro gusto di sentirci più belle/i, per guardarci allo specchio con lo sguardo meno severo del solito dicendoci “sì, oggi mi piaccio davvero tanto”. La percezione che abbiamo della nostra bellezza ha ben poco a che vedere con il nostro reale aspetto esteriore: è uno stato d’animo. E da questa percezione dipende anche il sex appeal, che altro non è che un mix tra consapevolezza di sé, autostima, capacità di sapersi valorizzare e carisma. L’aspetto fondamentale da non sottovalutare mai è imparare a leggere il proprio corpo e di conseguenza valorizzarlo. Molte donne e molti uomini hanno una capacità innata in questo, molte/i altre/i, invece, non riescono a guardarsi in modo obiettivo ed è qui che vengono in aiuto i suggerimenti presenti sulle riviste e sul web, i retailer ed i canali televisivi.
I luoghi di acquisto, che siano online, televisivi o fisici, sono diventati il punto di forza delle strategie aziendali, la componente comunicativa più importante per la conquista dei clienti. Ogni singolo prodotto va analizzato a monte per capire la reazione del consumatore. Ecco perché sono diventate ormai fondamentali le “esperienze di shopping condivise” – presenti sui vari siti – e le “pubblicità educative” presenti sui retailer. Al cliente non basta osservare il capo o l’accessorio in modo statico, ha bisogno di dimostrazioni concrete. Pensate ai fashion blog di outfit, ad esempio: i lettori hanno la possibilità di vedere i capi indossati dal blogger o dalla blogger per comprendere se effettivamente quel capo sarà adatto alla propria fisicità. Pensate ai più importanti siti di shopping online del settore fashion, avete notato nulla di diverso ultimamente? Probabilmente non avete prestato attenzione ma da qualche tempo a questa parte sono comparsi i “live show”: mini sfilate con modelle che indossano il capo scelto. Pensate ora a QVC, leader nel campo dello shopping grazie all’elemento televisivo ed alle 17 ore giornaliere di diretta: l’acquirente adora la possibilità di vedere la vera consistenza dei prodotti, di vedere delle prove in studio, vedere i capi indossati, ascoltare i suggerimenti degli esperti. Lo shopping diventa un momento non solo di appagamento personale ma anche di valorizzazione e divertimento. In tempi in cui il denaro ed il tempo sono preziosi, il consumatore ha bisogno di garanzie, oltre che di attenzioni personalizzate in base alle esigenze.
Dunque, fare shopping per appagamento personale e per sentirsi più belle/i e gratificate/i aiuta, sì, ma la cosa fondamentale è lasciarsi consigliare e veicolare nel modo giusto dai canali giusti.
ps. Non dimenticate di continuare a partecipare al concorso e di raccontare le vostre esperienze. E’ fondamentale per me avere dati da analizzare per i miei articoli del martedì. Leggete tutte le info sul concorso “QVC – Sete di Shopping”.
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