“La mostra di Vermeer che abbiamo visto a Roma ci ha molto condizionato”, raccontano Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. “Ovviamente è solo un punto di partenza. Ciò che ci sta a cuore, infatti, è raccontare momenti intimi, privati, quasi banali di una donna, esattamente come faceva il pittore fiammingo. la sua ossessione per il dettaglio è la stessa che noi abbiamo per l’artigianalità dei nostri abiti. È una forma di celebrazione dell’eccellenza italiana e insieme un atto di rispetto per chi acquista le nostre creazioni”.
Così mentre Saint Laurent sceglie di mandare in passerella capi contaminati da tendenze contemporanee, Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli dimostrano fermamente che riallacciarsi al passato, all’arte, alla cultura è il modo migliore per rilanciare l’artigianato e la tradizione.
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