L’uomo che Scervino ha mandato in passerella è un signore, un cavaliere che punta sulla sobrietà, un uomo che possiede la consapevolezza di chi sa bene che l’eleganza non è fatta di orpelli. Un uomo che a passo deciso ha solcato il pavimento in vetro, come un principe in una fiaba. L’atmosfera del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio ha avvolto il tutto in una nuvola di incanto, con i dipinti del Vasari illuminati per l’occasione. Ecco, è questa la moda che amo e l’Italia che mi piace, quella da esportare con orgoglio e mostrare fieri come fosse un marchio di fabbrica di noi italiani, lo stile: moda, arte, eleganza e sartorialità dovrebbero contaminarsi indissolubilmente. Sempre.
L’armonia delle forme, la maglieria dal taglio formale adatta ai più giovani, la riscoperta del cardigan e dei cappotti doppiopetto, la sapienza con cui sono stati mixati tra loro tessuti e colori. Camoscio, flanelle, laccati e pelle nera abbinati ad un trionfo di sfumature di grigio e ad immancabili tocchi di blu e bordeaux.
In ultimo ma non in ultimo, una stupenda Eva Riccobono fasciata di bianco come una dea, avvolta in un peplo in seta bianca, candida. Immensa.
Una sfilata meravigliosa, da standing ovation.
ps. scusate per la qualità delle immagini ma per “essere sul pezzo”, a volte, è necessario anche fare screenshot dello streaming della sfilata.
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