Le prime mele della stagione svuotate e riempite con tè caldo. I primi brividi di freddo. Le prime serate passate in casa a guardare un film. I tavolini all’aperto con sempre meno gente. E’ proprio vero: l’estate è agli sgoccioli. Le rondini sono sempre più silenziose nel cielo, in queste giornate settembrine che profumano di mosto e di mani che sapienti trasformano la frutta in nettare degli dei. Il mare aspetta paziente che anche gli ultimi ombrelloni vengano richiusi, aspetta di ricominciare a sentire i suoi gabbiani invece che gli schiamazzi dei vacanzieri.
Settembre segna un nuovo inizio, ci aiuta a riordinare i pensieri e, perché no, anche l’armadio. Ho scritto questo post mentre guardavo fuori dal finestrino dell’autobus. E’ strano quanto ovattarsi aiuti a vedere le cose dall’esterno. Mentre la strada scorreva notavo che i colori della frutta si son tinti di colori autunnali, così come quelli dell’abbigliamento. Ma allora è vero che settembre, oltre che un mese, sia uno stato d’animo. Amo queste stagioni di mezzo tanto quanto amo il cielo che lungo la linea dell’orizzonte si fa mare e il sole che prima di sorgere colora le nuvole di rosa e arancione.
Settembre fomenta i pensieri di noi sognatori. Anche quando, appunto, siamo seduti in un autobus e vediamo scorrere il mondo fuori.
Settembre fomenta i pensieri di noi sognatori. Anche quando, appunto, siamo seduti in un autobus e vediamo scorrere il mondo fuori.
Indossavo: blusa Sheinside; sandali Le Silla; pantaloni no brand; anello Chantecler Capri; cintura Zara.
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