O forse mi sono ritrovata.Ho guardato delle fotografie e ho sorriso. Poi ho pianto. Ho pensato a quanto il tempo cambi le persone, a chi c’era in quelle foto, a chi ha cambiato strada, a chi, nonostante tutto, c’è ancora. A chi non c’è più. A chi in una sera d’estate ha cambiato la mia vita rendendola migliore e rendendo me una persona migliore.
Viviamo ogni giorno col respiro della Fretta sul collo, quella maledetta fretta di concludere, di arrivare alla fine. Ma concludere poi cosa? Ce lo chiediamo mai?
Se solo a volte dicessimo “oggi stacco. Oggi mi prendo cura di me e delle persone che adoro. Oggi riordino i pensieri, il cuore” sicuramente ci ameremmo di più.
Di quelle fotografie che amate.
Amo lui, che non si lascia scalfire dal tempo che passa, che mi guarda ancora come la sera in cui ci siamo visti per la prima volta. Indossavo un vestitino bianco e dei tacchi altissimi. Mi guardò con i suoi occhioni scuri, si avvicinò al mio orecchio e tutto quello che riuscì a dirmi fu “sei bellissima”. Poi sorrise e mi prese per mano. Non me l’ha mai più lasciata.
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