Viviamo negli anni del consumismo sfrenato, dove non c’è spazio per le cose rotte, vecchie, antiche o danneggiate. Un tempo tutto si riparava, anche i cuori spezzati. Oggi non più. Oggi si butta via il vecchio e si fa spazio al nuovo, anche nelle relazioni. Perché riparare un cuore spezzato se si può avere ad ogni cambio di lenzuola un nuovo “s-oggetto” da amare? Ecco, oggi vi racconto una storia che va controtendenza, una di quelle storie che sanno di zucchero filato, di nuvole, di caramelle, di palloncini color pastello, di carillon con i cavalli bianchi.
Ma procediamo per gradi. Adesso chiudete gli occhi…ah, no, che scema! Se chiudete gli occhi come fate a leggere?! eheh! Allora dato che non potete chiudere gli occhi, immedesimatevi nel testo.Immaginate una vecchia casa americana abbandonata, molto vecchia, con una scalinata che porta al piano di sopra. Al vostro lato destro le pareti coperte da vecchia carta da parati impolverata e segnata dal tempo. Nelle stanze tutto è rimasto com’era. L’intonaco, bianco sporco, è rigonfio e si sbriciola, cadendo a pezzi. Sulle pareti vecchi quadri di famiglia a raccontare un luogo fantasma. Vecchie bambole, bauli, fotografie.
“Dollhouse” di Heather Benning. Before |
“Dollhouse” di Heather Benning. After |
“Dollhouse” di Heather Benning. After |
“Dollhouse” di Heather Benning. After |
E’ questo che deve aver immaginato
Heather Benning, l’artista canadese che nel 2005, dopo aver individuato un edificio abbandonato in prossimità di Winnipeg, ha deciso di farne una “Dollhouse” in scala 1:1. Anche questo è riuso e recupero (deformazione professionale la mia). Creativo, eccentrico se vogliamo, ma originale.
Una delle facciate esterne della struttura è stata sostituita da più lastre in plexiglas che consentono di poter osservare gli interni dall’esterno. Io che sono innamorata dello spot Ikea “Sogni” (dal minuto 0.01 al minuto 0.22) non posso che adorare questo progetto, secondo per me solo alle “Flying Houses” di Laurent Chehere: case volanti per abitare il mondo dei sogni, nelle quali, lasciando aperte le finestre, il cielo entra in casa e i sogni fluttuano.
“Flying Houses” di Laurent Chehere |
“Flying Houses” di Laurent Chehere |
“Flying Houses” di Laurent Chehere |
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